Cos'è la fotografia?
Per alcuni è la rappresentazione della realtà, per altri è una forma d'arte, per altri ancora è disegnare con la luce (questa è quella che mi piace di più).
A questa semplice domanda ognuno risponderà a suo modo, perché ognuno vede nella fotografia quello che le sue esperienze ed il suo modo di sentire lo portano a considerare.
Allo stesso modo si fanno considerazioni sui soggetti di una fotografia, per ognuno il soggetto viene interpretato e considerato in modo diverso.
Per alcuni un albero è solo un albero, per altri potrà essere un essere vivente in un contesto, per altri il contesto conta come e più dell'albero, e via dicendo.
Quindi un soggetto, seppur ben definito, viene visto in maniera diversa da ognuno chiamato a guardare ed analizzare una fotografia.
Ma cosa accadrebbe se non ci fosse un soggetto e tutta la fotografia dovesse essere considerata dal punto di vista di chi guarda?
Questo lavoro parte da questo presupposto. Tutte le fotografie di questo progetto sono messe a fuoco, in un crescendo di miopia, in modo da non avere nulla su cui l’occhio si posi in maniera naturale.
Il soggetto è presente e ognuna delle persone che vedrà questo lavoro darà una sua interpretazione dello scatto in maniera diversa, in base alla sua sensibilità, proprio come accade in una fotografia classica, con un soggetto a fuoco.
La differenza sta nel fatto che non è il fotografo che sceglie il soggetto ma è chi guarda chiamato a fare uno sforzo ulteriore, svegliando il suo soggetto all’interno dell’inquadratura, dandone la sua interpretazione; così che ogni sensibilità avrà, spero, il suo massimo appagamento.